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La Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD): Novità e Opportunità in Italia

  • Immagine del redattore: Ecosole Cagliari
    Ecosole Cagliari
  • 3 lug 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 10 lug 2024


La Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD), nota in Italia come “Direttiva Case Green”, introduce nuovi requisiti minimi di efficienza energetica per edifici nuovi ed esistenti, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2050. Questa normativa impone sfide significative per l’Italia, considerando il suo vasto patrimonio di edifici storici e datati.


Obiettivi Principali della EPBD


La nuova direttiva mira a ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio, con l’obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Gli obiettivi principali includono:


• Tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030, con anticipo al 2028 per gli edifici pubblici (Parlamento Europeo).

• Entro il 2030, gli edifici residenziali dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria del 16%, con un ulteriore calo del 20-22% entro il 2035 (Progetto2000).

Ristrutturazione degli edifici esistenti per migliorare la loro efficienza energetica, con particolare attenzione al 15% degli edifici più energivori in ciascuno Stato membro (Ingenio-Web).


Misure Specifiche e Regolamenti


La nuova direttiva introduce misure specifiche per migliorare l’efficienza energetica degli edifici:


• Divieto di vendita delle caldaie a gas a partire dal 2040, con cessazione dei sussidi per l’installazione di nuove caldaie a combustibili fossili dal 2025 (Kyoto Club).

• Obbligo di installazione di pannelli solari sui nuovi edifici, edifici pubblici e non residenziali di grandi dimensioni dal 2027 (Logical).

• Introduzione di nuovi requisiti minimi di prestazione energetica e certificazione energetica obbligatoria degli edifici (Ingenio-Web).

• Promozione di sistemi di automazione e controllo per il monitoraggio elettronico dell’efficienza energetica (Progetto2000).


Sfide per l’Italia


L’implementazione della nuova Direttiva EPBD in Italia presenta diverse sfide significative, principalmente legate alle caratteristiche uniche del patrimonio edilizio nazionale:


Edifici storici: L’Italia possiede un vasto patrimonio di edifici storici e culturalmente significativi, molti dei quali sono protetti da vincoli architettonici. Adeguare questi edifici agli standard di efficienza energetica richiesti dalla direttiva senza comprometterne il valore storico-artistico rappresenta una sfida tecnica e normativa complessa (Logical).

Parco immobiliare datato: Secondo i dati, l’85% degli edifici in Italia è stato costruito prima del 2000, e il 75% di questi ha scarse prestazioni energetiche. Questo significa che una grande porzione del patrimonio edilizio richiederà interventi di riqualificazione energetica significativi (Progetto2000).

Costi di ristrutturazione: La ristrutturazione degli edifici esistenti per soddisfare i nuovi standard comporterà costi elevati. Molti proprietari di immobili potrebbero trovarsi in difficoltà nel sostenere tali spese, soprattutto in un contesto economico già complesso (PropTech360).

Stabilità sismica: Molti edifici costruiti prima del 2009 potrebbero avere strutture sismiche inadeguate. La sfida sarà quella di migliorare l’efficienza energetica garantendo al contempo la sicurezza strutturale degli edifici (Logical).

Comfort interno e spazi funzionali: Gli edifici più vecchi spesso non sono progettati per soddisfare gli attuali standard di comfort termico, visivo, acustico e di qualità dell’aria. Raggiungere questi obiettivi attraverso la ristrutturazione potrebbe essere tecnicamente difficile o impossibile in alcuni casi (Progetto2000).

Formazione e competenze: Sarà necessario formare un gran numero di professionisti e tecnici specializzati per progettare e realizzare gli interventi di efficientamento energetico richiesti dalla direttiva (PropTech360).

Finanziamenti e incentivi: L’Italia dovrà sviluppare e implementare schemi di finanziamento e incentivi efficaci per supportare i proprietari di immobili nell’adeguamento dei loro edifici, considerando anche la necessità di proteggere i locatari da aumenti eccessivi degli affitti (Parlamento Europeo).

Adattamento normativo: Sarà necessario adeguare il quadro normativo nazionale per allinearsi alle nuove disposizioni europee, un processo che richiederà tempo e potrebbe incontrare resistenze (Ingenio-Web).

Diversità geografica e climatica: L’Italia presenta una grande varietà di condizioni climatiche e geografiche, che richiedono soluzioni di efficientamento energetico differenziate e adattate alle specifiche esigenze locali (Kyoto Club).

Sensibilizzazione pubblica: Sarà fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra i cittadini sull’importanza dell’efficienza energetica e sui benefici a lungo termine degli interventi di riqualificazione (APE Facile).


Queste sfide richiedono un approccio integrato e flessibile, che tenga conto delle peculiarità del contesto italiano e che coinvolga attivamente tutti gli stakeholder del settore edilizio e energetico.


Requisiti di Prestazione Energetica


La nuova direttiva EPBD stabilisce requisiti specifici di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti:

Per gli edifici di nuova costruzione:


• Dal 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero (Parlamento Europeo).

• Dal 2030, questo requisito si estenderà a tutti i nuovi edifici (Ingenio-Web).

• I nuovi edifici dovranno essere “solar-ready”, ovvero predisposti per l’installazione di impianti fotovoltaici o solari termici (APE Facile).


Per gli edifici esistenti:


• Entro il 2030, gli edifici residenziali dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% (Ingenio-Web).

• Entro il 2035, la riduzione dovrà raggiungere il 20-22% (Progetto2000).

• Per gli edifici non residenziali, la riduzione richiesta è del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033 (Logical).


La direttiva introduce anche il concetto di “edifici a emissioni zero”, definiti come edifici ad elevatissima prestazione energetica con fabbisogno di energia pari o molto vicino allo zero e zero emissioni (Parlamento Europeo).


Per raggiungere questi obiettivi, gli Stati membri dovranno adottare misure per:


• Aumentare il tasso e la profondità delle ristrutturazioni degli edifici esistenti (Kyoto Club).

• Migliorare le informazioni sulla prestazione energetica e la sostenibilità degli edifici (APE Facile).

• Garantire che tutti gli edifici siano in linea con i requisiti di neutralità climatica entro il 2050 (Parlamento Europeo).


La direttiva prevede anche l’obbligo di installare pannelli solari su edifici pubblici e non residenziali di grandi dimensioni, riconoscendo l’importanza dell’energia solare come fonte sostenibile (Ingenio-Web).



È importante notare che la direttiva consente flessibilità agli Stati membri nell’adattare le strategie alle specifiche esigenze nazionali e alle dinamiche locali. Inoltre, sono previste possibili esenzioni per edifici agricoli, storici, temporanei, luoghi di culto e altri edifici protetti per il loro valore architettonico o storico.


Come Ecosole Cagliari Può Aiutare



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